formikaio

Riflessioni alle soglie del III millennio

La sveglia. Che giorno è?…Mercoledì. Mi devo alzare. Pensa se avessi un’orchestra in camera che mi sveglia la mattina con l’Inno alla Gioia della Nona. Forse aprirei gli occhi con più energia in corpo. Che brutta faccia! Devo far riparare questo lavandino, continua a perdere. Se imparassi almeno a fare questi lavoretti…. Pagare un idraulico per simili sciocchezze è un autentico spreco di denaro. Potrei risparmiarmi come minimo un giorno intero di lavoro! Dov’è il dentifricio? Non devo fare tardi. Il film di ieri sera non mi è piaciuto particolarmente: anche stavolta abbiamo salvato la terra dai marziani. Che poi se gli extraterrestri esistessero davvero vivrebbero su Venere che è più simile alla Terra, non su Marte. Almeno secondo Quark. I pantaloni neri… No, non va bene il maglione blu. Ah, la giacca grigia: Anna l’ha ritirata dalla lavanderia finalmente! Certo non si capisce perché questi marziani dovrebbero venire tutti a conquistare il nostro pianeta; noi lo faremmo, certo, ma ciò non vuol dire che anche loro lo farebbero. Caffè freddo, come al solito. Avrei voglia di un bel cornetto con la cioccolata. Magari ne prendo uno al distributore in ufficio. Che bel sole però stamattina! Se i marziani ci attaccassero oggi non potrei andare a lavorare. Questi film sugli extraterrestri sembrano avere il solo scopo di far trionfare gli uomini e mostrare a tutti che siamo i migliori. E’ come se dicessimo ai marziani “presto venite a d invaderci, così vi facciamo vedere quanto siamo bravi!”. Miriam svegliati, sono quasi le otto, farai tardi a scuola. Ci vediamo stasera, ok? Forse in fondo abbiamo solo bisogno di essere considerati, stimati da qualcuno. Mia figlia per esempio, Miriam, perché va tutti i giorni i palestra e sta perennemente a dieta? “Per piacermi di più papà, è ovvio”. Ovvio un accidenti! La verità è che piacersi, oggi come oggi, vuol dire esclusivamente piacere e non puoi piacere se non sei bello. Ecco, questa ragazza che cammina sull’altro marciapiede: come fa a non piacere con quel corpo? E nemmeno ci interroghiamo più sull’eventualità che non sia altrettanto bella dentro. E’ l’insegnamento sommo della pubblicità: chi è bello è anche buono e quindi migliore degli altri. E intanto, se continua così, dovrò pagare a Miriam una costosissima clinica per guarire dall’anoressia. La Repubblica per favore. Grazie e a domani. Certo che i più complessati di tutti sono gli americani: e infatti gli innumerevoli film sui marziani ce li hanno propinati loro. Per caso una mattina apri il giornale e scopri che hanno dichiarato guerra alla vittima di turno, destinata a soccombere di fronte all’invincibile potenza americana. Sciocchezze! E che dire poi dei militari USA, con questo mito degli imbattibili Stati Uniti, che ancora vanno sbattendo in giro la benedetta faccia dello zio Sam. Che non riescano in realtà a liberarsi dall’idea di essere una colonia d’Europa e per questo si sforzino in tutti i modi di dimostrare chi comanda ora? E’ abbastanza sciocco per essere americano. Che cosa c’è qui? Non sapevo ci fosse una strada; e sono ben venti anni che faccio lo stesso percorso ogni mattina. Sono un po’ in anticipo… Voglio vedere dove porta. Laggiù finisce l’asfalto, se continuo mi sporcherò le scarpe. Che bel sole davvero però! Vorrà dire che me le toglierò. Se Miriam mi scoprisse ora mentre vado in giro scalzo, ben vestito, con le scarpe in una mano e il giornale nell’altra…. Mi sembra già di vederla! Spalancherebbe gli occhi e con quella sua vocina stridula da quattordicenne mi rimprovererebbe: “Papà!”. Ma io proprio non so cosa significhi “Papà!”. Come quella volta, quando le comunicai che non avevo alcuna intenzione di comprarmi il cellulare. Che cosa me ne faccio io? Se avessi un cellulare con me adesso scaverei una bella buca vicino a quell’albero e ce lo seppellirei dentro. Qualche volta non si deve essere trovati. Che pace! Non avrei mai immaginato che ci fosse un campo qui. Comincio ad avere caldo. Anna andrà in chiesa anche domenica; come si suda nelle chiese a giugno non si suda da nessuna parte. L’altro giorno è tornata a casa con il CD del Papa e tutta la sera ci siamo dovuti sorbire quell’opera d’arte. Mi ha spiegato che era un buon metodo per avvicinare i giovani alla Chiesa. Se lo scopo è solo questo allora non sarebbe meglio consentire l’uso dei preservativi? Sarebbe più efficace, no? Ma io non ne capisco molto di affari di Chiesa, lei me lo dice sempre. Comunque non è riuscita a convincere Miriam che ogni domenica mattina resiste alle prediche della madre e rimane a dormire beatamente fino a tardi invece di andare a messa. Vuole diventare una donna-manager visto che siamo alle soglie del III millennio, e le donne-manager non hanno tempo di andare in chiesa né di lavare i piatti. Anna si arrabbia ma poi lascia perdere; nessuna delle amiche di Miriam aiuta in casa. Ho voglia di sdraiarmi un po’. Perché poi ho smesso di leggere i libri la sera? Per guardare quei film sui marziani? Credo fossi troppo stanco e ad Anna dava fastidio la luce del comodino accesa. Vorrà dire che oggi me ne sto qui e mi riposo un po’. Non cadrà il mondo se prendo un giorno di ferie. Dove sono le sigarette? Adesso mi sdraio, guardo il cielo e fumo beatamente. E quando morirò nessuno se ne accorgerà in mezzo alle migliaia di persone che sono consumate dal cancro ai polmoni. Ma va bene, va bene così. In fondo siamo ad un passo dal III millennio, no? La gente non fa altro che entrare ed uscire. Da casa al lavoro, dal lavoro a casa. Entrare ed uscire. Dalla vita di qualcun altro, da una grandissima amicizia, da un dolcissimo amore, da un sottilissimo dolore. Solo entrare ed uscire. Finchè un giorno, così come sono entrato, uscirò anche dalla mia vita. E mai che, in tutto questo movimento, riuscissimo una volta a camminare per il piacere di farlo, solo per il gusto di avere una strada sotto i piedi e la capacità quasi miracolosa di poterla percorrere un passo dietro l’altro. Dove stai andando? Da nessuna parte. E nessuno ti aspetta? Proprio nessuno, Sembra che tutti, in fin dei conti, abbiano bisogno di un traguardo, di una meta, perfino per camminare. Sembra che tutti, nella loro vita, abbiano bisogno di morire prima o poi. Ma oggi io me ne sto qui e posso anche smettere di fumare. Lascio il mio corpo ad assorbire sole e ho intenzione di respirare a lungo. Così, quando domani tornerò anch’io ad ingrossare la schiera di quelli che entrano ed escono, camminerò zitto e un po’ dimesso, nascondendo un mezzo sorriso, con lo sguardo fisso al mio piccolo segreto, un segreto da nulla. Un ricordo di luce e una sensazione d’aria.

Maggio 1999



Silvia

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